Un’opera d’arte e un capolavoro d’ingegneria, così definiva i piedi nientemeno che Michelangelo Buonarroti e guardando più da vicino tendini e legamenti, è difficile non essere d’accordo con questa affermazione.
Se facciamo riferimento all’anatomia di questa parte del corpo, ogni piede infatti è costituito da: 26 ossa, 33 articolazioni, 107 tra legamenti e tendini, 19 muscoli e 75 mila punti di percezione del Pacini (il nome deriva dal medico che lì scoprì). Possiamo già intuire che si tratta di una struttura complessa, ma funzionale ai molteplici ruoli che le spettano: sostenere gran parte del corpo, garantendone la stabilità e la posizione eretta, permettere il movimento (camminare, correre, saltare). I legamenti e i tendini sono fibre molto resistenti e sono collocate in tutto il corpo là dove ci sono articolazioni e muscoli e permettono infatti alle ossa di rimanere coese tra loro. Spesso possono anche loro andare in incontro a traumi e dunque rompersi.
A livello dei legamenti si trovano molti recettori nervosi che lavorano insieme ai propriocettori presenti sulle capsule, muscoli e legamenti che vanno a portare le informazioni al sistema nervoso centrale circa la salute del sistema locomotore. In questo modo il corpo può intervenire modificando la postura, l’equilibrio, ma anche coordinare la stessa attività dei muscoli quando è necessario a seconda del tipo di movimento che viene effettuato.
Per quello che riguarda i tendini della caviglia e del piede, non volendo entrare più nello specifico, possiamo dire che la fa da padrone, riguardo i traumi, il tendine d’Achille, che è il tendine più grosso di tutto il nostro corpo, seguito dal tendine tibiale anteriore, dal tendine tibiale posteriore, dai tre tendini peronei e per finire dai tendini dei muscoli estensori delle dita del piede e i tendini dei muscoli estensori breve dell’alluce.